Bambini e sport: quando iniziare e quale scegliere?


8 Febbraio 2023

Lo sappiamo: fare sport fa bene, a qualsiasi età. In particolare, l’attività motoria è fondamentale per far crescere i nostri bambini in modo sano a livello fisico, psicologico e sociale.

Moltissimi studi hanno infatti dimostrato quanto l’attività sportiva, riducendo la sedentarietà infantile, garantisca una crescita armoniosa e bilanciata sia per il corpo (pensiamo, per fare un esempio, alla coordinazione, alla postura e alla resistenza fisica) ma anche per la mente (lo sport, a qualsiasi età, migliora l’autostima e, se praticato da bambini, le capacità di relazionarsi con gli altri).

Appurato questo, ora la domanda che emerge è: quando è meglio iniziare e quale attività sportiva scegliere? Scopriamolo insieme nei prossimi paragrafi.

Quando è meglio iniziare?

E’ tipico dei bambini non riuscire a stare fermi: sono sempre in movimento e pieni di energie. Ecco, l’attività sportiva costituisce senza dubbio il modo migliore per canalizzare queste energie in qualcosa di divertente e salutare, che permetta loro di conoscere il proprio corpo, esplorare l’ambiente e interagire con i coetanei.

Moltissimi pediatri sostengono che i bambini di un’età compresa tra i 3 e i 5 anni dovrebbero essere inseriti gradualmente nel mondo dell’attività sportiva attraverso la giocomotricità. In età prescolare, infatti, lo sport si traduce in un’azione quotidiana e naturale per i bambini, per cui il movimento è del tutto spontaneo. In questa fase della vita occorre che lo sport sia sinonimo di gioco. Per questo motivo si parla di giocomotricità, ovvero attività mirate allo sviluppo di capacità motorie, intellettuali e relazionali.

Dai 5 agli 11 anni, invece, il bambino matura il massimo potenziale di sviluppo dell’apprendimento delle tecniche sportive e delle capacità motorie. Di conseguenza è attorno ai 6 anni che si raggiunge il momento perfetto per dedicarsi a uno sport di squadra: a quest’età, infatti, il bambino è perfettamente in grado di comprendere dinamiche e regole di gioco più complesse e avrà una maggiore capacità di cooperazione con i compagni di squadra per soddisfare un comune obiettivo.

Quale sport scegliere?

Insomma, permettere ai nostri bambini di praticare uno sport sin da piccoli offre moltissimi vantaggi. Ma come aiutare i genitori a orientarsi tra le varie attività e scegliere quella giusta?

Per rispondere correttamente a questa domanda occorre tenere conto di alcuni fattori:

  • la personalità e le attitudini del bambino,
  • le sue condizioni fisiche,
  • le caratteristiche delle discipline sportive in termini di impegno fisico ma anche mentale e sociale.

Per fare un esempio: di fronte a un bambino dal carattere timido e introverso sarebbe rischioso optare per uno sport di squadra. Spesso, infatti, questa scelta potrebbe determinare l’effetto opposto a quello desiderato: il bambino potrebbe chiudersi ancora di più in se stesso. L’inserimento in questi contesti al fine di rendere i propri figli più disinvolti e sicuri di sé deve avvenire in maniera delicata e graduale.

Una soluzione potrebbe essere iniziare da uno sport individuale, come il nuoto o l’atletica, che però consenta di creare un contesto di gruppo all’interno del quale socializzare e creare dei rapporti di amicizia con i coetanei.

L’aspetto sociale, infatti, è estremamente importante nel mondo dello sport dell’infanzia. La socializzazione e la scoperta dei coetanei tramite le occasioni di interazione di cui il contesto sportivo è ricco contribuiscono al benessere psicologico del bambino e alla sua crescita sana e completa dal punto di vista mentale.

Di seguito l’intervista al dottor Attilio Turchetta, direttore dell’unità di Medicina per lo Sport dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, il quale spiega come la scelta dello sport debba dipendere sia dall’età del bambino, dalle sue condizioni fisiche generali e dei suoi gusti:

Bambini e sport: tutti i benefici

L’educazione sportiva costruita e maturata sin dalla tenera età porta numerosi benefici sia dal punto di vista fisico che mentale. Tra i tanti effetti positivi, approcciarsi al mondo dello sport da bambini:

  • comporta risvolti formativi nella crescita psicologica,
  • sviluppa sicurezza, autostima,
  • aiuta il bambino a relazionarsi con i coetanei,
  • crea occasioni di amicizia e divertimento,
  • condiziona (o corregge) positivamente la postura, la coordinazione e l’equilibrio,
  • previene malattie respiratorie, cardiovascolari e metaboliche,
  • sviluppa educazione e rispetto per le regole,
  • migliora la qualità del sonno.

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Nuoto neonatale: fa bene?

Risposta affermativa. Anzi, il nuoto è l’attività motoria più consigliata per i bambini a partire dai 3 mesi.

I primi approcci con questo sport e con la piscina possono essere effettuati sin dai primi mesi di vita proprio perché il nuoto offre la possibilità di scoprire nuovi movimenti e, soprattutto, un nuovo ambiente in totale libertà. In piscina i bambini possono effettuare movimenti che difficilmente sarebbero in grado di compiere fuori dall’acqua, riuscendo a conquistare sin da piccolissimi una prima consapevolezza del proprio corpo.

Il nuoto in tenera età è una delle attività fisiche migliori per rafforzare i muscoli e, soprattutto, il sistema immunitario, sviluppando molto presto coordinazione, equilibrio e confidenza con l’elemento acquatico.

In conclusione, possiamo affermare che lo sport in età infantile è sicuramente un aspetto cruciale per garantire ai nostri bambini una crescita sana, solida ed equilibrata nel corpo e nella mente. Rimane solo l’imbarazzo della scelta!

CONTESTO DI VALIDITà

Garden Sporting Center è il centro sportivo a Rimini per eccellenza da oltre 30 anni. I contenuti che leggi in questo blog sono il frutto di analisi di letteratura scientifica ed esperienza diretta dei nostri professionisti, con supervisione ed approvazione finale del Dr. Ermanno Pasini: Medico Dietologo e Presidente della Polisportiva Garden Srl SSD.

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